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Come si diventa affidatari

Come si diventa affidatari

Tutti coloro che desiderano informazioni possono rivolgersi ai Servizi Sociali competenti per territorio o all'A.F.A.P. Onlus per avere informazioni più dettagliate (sez. CONTATTI).

Chi è interessato ad approfondire la propria disponibilità può partecipare ad incontri informativi realizzati periodicamente e può, successivamente, usufruire di un percorso formativo di preparazione all’esperienza dell’affido.

Questo percorso permette agli operatori dei Servizi territoriali una conoscenza di tutti i componenti della famiglia e, agli aspiranti affidatari, di comprendere la realtà dei nuclei famigliari seguiti e i loro bisogni, nonché di affrontare tematiche specifiche.

L’abbinamento e l’avvio dell’affido risultano particolarmente delicati in quanto è necessario conciliare i bisogni e le condizioni del minore e della sua famiglia con la disponibilità e le risorse di accoglienza specifiche di ogni famiglia che si proponga e risulti idonea all’esperienza dell’affido.

I Servizi Sociali predisporranno un progetto di affido costruito su misura per il minore e la famiglia affidataria che definisca tempi, modalità e forme di sostegno all’affido.

L’affido è regolato dalla legge n. 184/1983 e dalla legge n. 194/2001. Tali leggi prevedono che il minore temporaneamente privo di un ambiente famigliare idoneo possa essere affidato ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o ad una persona singola, in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno.

Esse prevedono inoltre che l’affido abbia la durata di 24 mesi, rinnovabile qualora non esistano ancora le condizione di rientro del minore nella sua famiglia. Al contrario, l’affidamento famigliare cessa con provvedimento della stessa autorità che lo ha disposto nel momento in cui viene meno la situazione di difficoltà temporanea della famiglia d’origine che lo ha determinato.

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